Olivier Assayas e' un regista discontinuo che alterna opere riuscite a tentativi sempre intelligenti ma a volte fuori dalle sue corde piu' intime. Questa volta e' riuscito a offrirci una storia in cui una protagonista dalla vita non proprio lineare sente il bisogno di ritrovare una propria pulizia interiore per potersi ripresentare a un figlio troppo a lungo trascurato. Il rischio della retorica e' in agguato ad ogni passo ma Assayas riesce ad evitarlo grazie alle prestazioni di Maggie Cheung e di un Nick Nolte che sa 'fare' il nonno in maniera assolutamente credibile nonostante la sua collocazione nell'immaginario collettivo.